g
Il poeta del Capricorno è un flemmatico un po’ malinconico, calmo e di umore uniforme, abitudinario e affidabile, riservato e misurato. Così diventa un populista democratico, a volte è anche sindacalista se non un universalista marxista; vai a vedere, passata l’andropausa, fa il visionario, il demagogo, l’anarchico se non il mistico caotico. Anche perché nel frattempo si rende conto che il priapismoè nell’ambito del (-phi) di Lacan: è sempre fuori quadro o appartiene al doppio.