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La A cerchiata per V.S.Gaudio.Nel paese dov'è costituito il suo atto di nascita ░ E il domicilio violato e le minacce di morte nell'esilio nel Pantano sotto il livello stradale

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░ la A cerchiata e VS sul cavalcaferrovia  tra campo sportivo Alfredo Lutri e 
casello ferroviario 106 in agro di Trebisaccenegli anni Novantafrom Pinterest
Il tempo avrà poi cancellato ogni traccia della minaccia pubblica, da tutti ignorata: il poeta non può verificarlo perché è stato esiliato dal suo paese, dopo che gli hanno cambiato il nome e gli hanno tolto, stante la violazione dell’articolo 22 della Costituzione della Repubblica Italiana, tutti i diritti politici, civili, fiscali, genetici, ereditari, professionali ed esistenziali, ad opera di un’associazione migratoria che ha occupato, in lungo e in largo, generazione dopo generazione, l’agro dov’è stato costituito l’atto di nascita col nome mutato del poeta, scrittore e giornalista V.S.Gaudio.

Il poeta, scrittore e giornalista V.S. Gaudio minacciato di morte nel suo domicilio in Contrada Torre della Signora  a Villapiana

Tanto che, tenuto ammollo nel pantano di Villapiana, per decreto di spostamento operato dall’associazione migratoria che ha occupato e usurpato tutti i beni territoriali afferenti al poeta e con l’accordo con chi lo deve controllare di volta in volta, nell’ambito del territorio relativo al sacro riposo del famoso principe nero sabotatore fascista durante la seconda guerra mondiale nel golfo di Taranto con Salvatore Giuliano e affiliati(come da ricerche degli storici Casarrubea e Tranfaglia) e della commenda gerosolimitana,  viene di volta in volta aggredito e vituperato, vessato e violato, cominciando da quello che il cosiddetto codice Rocco degli anni Trenta intende come violazione del domicilio, articolo 614, ultimo fattaccio accadutogli nella mattinata di sabato 14 novembre 2015, dopo la nottataccia di dolore e sofferenza assoluta per gli attentati di Parigi, due loschi figuri che, poi, dalla calata si è potuto desumere che fossero provenienti da Corigliano e dintorni, il luogo che è connesso al recente scandalo dell’Anas nelle vesti della famosa Dama Nera[nipote addirittura di un accusato e arrestato nell’ambito della cosiddetta inchiesta “Galassia” a metà degli anni Novanta residente a Corigliano],  anche se lì, come si evince dalla stampa, sembra che la signora degli appalti Anas non sia nata, hanno aperto il cancello del domicilio del poeta e della sua famiglia e si sono portati sotto il portico: e hanno aperto la porta d’ingresso situata ad est che dà direttamente in una stanza privata soggetta alla privacy del poeta e della famiglia, hanno detto che l’Enel avrebbe fatto non so che aumenti e loro, se gli davamo la bolletta o i dati contenuti in essa, ci avrebbero svelato come fare per non avere l’aggravio dell’iva! Sono stati invitati a guadagnare l’uscita e a fare in modo che il loro reato non si complicasse, e questi che avevano lasciato la macchina bianca, di cui daremo targa e modello a chi del Ministero dell’Interno vorrà interessarsi alla vicenda, se ritiene, sul passaggio del cancello che, ripeto, era chiuso, hanno cominciato a inveire contro il poeta minacciandolo di morte o quantomeno di spaccargli la faccia! Ora, c’è qualcosa che non capisco: innanzitutto, ogni volta, che avviene la violazione di domicilio e l’aggressione ai familiari del poeta in questione, c’è in campo nazionale un fatto che attiene agli Ebrei ortodossi, anni fa il figlio del poeta fu aggredito e malmenato( dopo la violazione di domicilio, che dagli inquirenti non fu considerata nel cosiddetto capo di accusa) dal marito di una dottoranda all’Università della Calabria che il figlio del poeta, in quanto professore di riferimento per quella sezione di Studi sulla Shoah,  aveva chiamato nell’ambito di una cerchia di studenti che venivano educati per potere fare relazioni e dissertazioni anche sulla letteratura inerente la  Shoah, e difatti, mutando il motivo perché evidentemente segreto, dopo che avevano chiuso il giorno prima a Ferramonti di Tarsia il relativo convegno in quello che fu un campo di concentramento,il citato marito della così indicata dottoranda, di provenienza albanese e quindi presumibilmente afferente alla religione musulmana, ha aggredito e ferito, minacciandolo di morte, il figlio ( docente universitario che curava la sezione dei Graffiti per la Shoah) del poeta; sabato 14, la violazione di domicilio e le minacce di morte con altre ingiurie e insulti irriferibili da due loschi figuri che hanno violato il domicilio pretendendo addirittura che tirassimo fuori la bolletta Enel(si badi bene: solo noi, che stiamo sotto, quelli di sopra no, sono esenti e come mai non intervengono mai quando veniamo violati e aggrediti?) per permettere loro non so che tipo di violazione fiscale, dopo gli attentati di Parigi, questi vengono riferendosi alla luce, che, avete visto dopo, basta che salta una lampadina ed è il panico, aprono il cancello o lo superano non si sa come, entrano nelle pertinenze del domiciliato e impartiscono a un’intera famiglia, composta da un dotto letterato, da una poetessa e già collaboratrice negli anni Ottanta e Novanta di “Astra” del Corriere della Sera e di tutti i periodici della Disney Company Spa, e da un docente universitario, senza sapere, ma lo sanno benissimo, vengono apposta per colpire me e i mie familiari, chi potremmo essere, e loro, due anonimi, che tenevano uno la penna in mano e un foglietto e l’altro forse faceva riprese , violando la privacy, con un cellulare, un’azione volta a creare il terrore e il panico, se non altro volutamente Heimlich, nell’ambito di quello che è l’inquietante del nostro omonimo padre della psicanalisi Freud! Non si dimentichi che, prima della strage di Parigi, c’è stata l’aggressione con i coltelli [quelli che qui impunemente gli zingari quando gli salta in testa vanno dicendo che sono arrotini o esperti del gas e arrivano, appunto, con macchine di grossa cilindrata e sempre nuove e noi apparteniamo alla schiera di quello che fu soprannominato Pa-rrotë, che, in shqip, la lingua finalmente formalizzata sul finire degli anni Settanta, che qui compete e competeva oralmente, come un gergo, alla minoranza italo-albanese, vuol dire: “Senza Ruota”] all’Ebreo ortodosso Graff a Milano, che, non vi dico, come, con questo cognome, si vada a fare collegamenti con altri ebrei in altri ambiti territoriali e anche della letteratura, visto che noi, bene o male, di letteratura ci occupiamo, nonostante la barbarie e le violenze ormai totali che da una vita stiamo subendo.
Quello che inquieta è l’assoluta sfrontatezza di questi aggressori e violatori di domicilio: vengono in casa con l’inganno dicendo qualsiasi cazzata, cazzata sì, e pretendono di passare e ottenere quello che chiedono o a cui alludono con tre individui di tale umanità , intelligenza e cultura! Vengono i ciuti, gli analfabeti con la penna in mano, a violare il domicilio di V.S.Gaudio facendo finta che vengono a titolo generale, sempre qua sotto dove mi tengono, sapendo di preciso dove entrare e aggredire la mia famiglia e me stesso, ci sono anche i bambini e chi dovrebbe intervenire non muove un dito. Sono certi questi stolidi aggressori di farla sempre franca…per quale motivo? Addirittura il primo di questi esempi venne addirittura da solo, e chi lo copriva, come sapeva com’era disposta la casa e i componenti al momento in essa, come fa uno da solo a venire al nostro domicilio, posto che sopra c’è un altro piano(e noi siamo addirittura sotto il livello stradale della ex statale 106) con altri abitatori e se questi, caso mai, dessero man forte ai violentati e aggrediti sotto? Come fa a sapere che quelli di sopra o non ci sono o se ci sono non si muovono nemmeno con le cannonate e le grida di aiuto?

E quella volta che uno violò il domicilio e si portò, dopo aver percorso venti-trenta metri all’interno delle nostre pertinenze abitative, alla finestra del bagno dove stavo pisciando e disse che doveva chiamare i Carabinieri(presumo:per atti fisiologici nel water del proprio domicilio, il guardiano della morale e il controllore affinché Pa-rrotë non possa nemmeno svuotare la propria bisaccia)!...Tanto che da allora sono costretto ad orinare con la finestra sempre chiusa anche a mezzogiorno in piena campagna con la finestra che dà sul portico, o sottoscala che sia, e di fronte ci sono alberi, e in là, oltre la ferrovia, il bosco del torinese, che è un’altra  bella storia che qualche volta ve la racconto. Da giornalista. Non da poeta.

Questo testo è stato redatto e messo in bozza nel novembre del 2015.[N.d.R.]
Visto che anche in pieno regime di totale pandemia, con la regione dichiarata "zona rossa", in cui è proibito qualsiasi spostamento anche tra comuni contigui, il poeta, giornalista e scrittore V.S.Gaudio

[con la moglie Marisa Aino, collaboratrice storica di "Topolino" e altre testate della Disney, e il figlio Alessandro Gaudio, che da questo posto di costrizione, costruito su elicitazione dello Ior e della Virgo Fidelis inerente l'ascendenza della moglie di V.S. e madre di Alessandro,durante questo lungo lockdown, è costretto a fare attività didattica, con conseguenti esami, a distanza]continua ad essere perseguitato, molestato, irriso, con continue violazioni della privacy e attentati allo stato della salute, attuati da chi, stante sopra, si è impadronito del manufato originario a un piano istituito per conto e con i soldi dello Ior, oltre alle norme igieniche(pollai al livello della ns abitazione e, a fronte di un solo scarico dove abitiamo noi, sopra per queste due sorelle usurpatrici del diritto della sorella minore hanno l'uso e l'agio, per loro e gli ospiti vari, di ben 6 scarichi tanto che, per ogni stanza che c'è sotto, metti che è lo studio, sopra questi hanno il bagno ad uso continuo,tu sei lì che parli con un ospite di Arno Scmidt e quelli fanno sopra e scaricano e altro e si sente tutto, perdite idriche con relative macchie nel cielo di altre stanze, per esempio dov'è il camino , e dove è stata fatta la chiusura di finestre che, nella disposizione originaria c'erano, per il beneficio di queste due, con l'accordo delle altre due sorelle, hanno esteso il fabbricato sopra per ottenere altro spazio creando dal nulla una sorta di garage all'aperto che corre parallelo e coniguo alle finestra dell'unico bagno, alla finesdtra di un'altra stanza, ecc. violando ogni norma edile e sismica, hanno messo sopra pietre e il fabbricato sotto, inabitabile, sta sprofondando sempre di più nel pantano, ed era già originariamente sotto il livello della strada statale 106!) e ogni santo giorno violano e fanno violare la privacy di chi è costretto a stare sotto solo per necessità dovuta  alla comunità che si è impossessata del comune col codice catastale 353E, separato dal pantano di Villapiiana dai famosi tre ponti fascisti che, in questo lungo lockdown, sono stati per lungo tempo chiusi, tanto che la moglie del poeta e il poeta stesso,discendenti, secondo lo stato di famiglia, dalle due cosiddette prime famiglie di quel posto così accomunato, non potevano andarsi a comprare un pezzo di pane alla Coop di Trebisacce, ubicata nella ex fornace, di cui, se non mi fanno fuori(qui non c'è solo il virus di Wuhan, c'è di tutto-non solo altri virus), vi racconterò un'altra volta.


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