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Vasco da Gama 9-1- 87 Carissimo Gaudio |
Carissimo Gaudio,
appena ricevutol’involucro ho avuto una crisi isterica, mi sono rotolato per terra una ventina di minuti. Le ancelle erano molto preoccupate e non sapevano cosa fare. Cercarono di telefonare a Ruffato, che è anche medico. Nessuna risposta. Finalmente mi passò tutto e, asciugatami la schiena dalla lacca, telefonai io a Ruffato. Il maggiordomo rispose che il poeta era da più di un’ora seduto, con lo sguardo fisso, e che non voleva essere disturbato.
Carissimo Gaudio, fuori dallo scherzo, va benissimo l’analisi che fai. Io ti sono ancor più riconoscente per via del “supplemento” che mi hai inviato. Il giorno stesso che l’ha letto, la mia morosa mi ha lasciato.(Bada: non dico che sia una cosa negativa). Va benissimo, perch'è un modo provocatorio di dire le cose e di opporsi a quella dozzina di testicoli imperanti. Ma come faranno a pensare di tenersi tutto per loro all’infinito.
Il rilievo da fare secondo me è questo: non si può fare un’operazione del genere dedicando poche righe a ogni poeta. L’analisi deve essere più spirituale, più articolata, altrimenti diventa pericolosa e fuorviante. A me per esempio dai solo dell’isterico e dell’ambulante. Non basta. Tu dirai ma è solo una provocazione e la rivista poi non ha spazio. D’accordo, però quest’originale operazione perde molto se non è fatta con la completezza necessaria. Parliamone. E Astra? Perché non mi fai l’oroscopo? Quanto costa? E tu cosa fai? Io ho un sacco di grane, di dispiaceri. Però forse questo è l’anno buono. Scrivimi. Ciao
Luciano